La notte bianca (ovverosia bigia) dei lucchesi


Come lo scorso anno, Lucca si accinge ad affrontare i festeggiamenti della Notte Bianca. E come da copione fa flop. Perché la Notte Bianca significa "notte imbiancata", cioè che deve durare fino al bianco dell'alba. Invece, con la mentalità di piccolo paese, si spengono gli interruttori alle una, giusto l'ora in cui i giovani cominciano a vivere. Ma gli enti e le amministrazioni che organizzano tali eventi non sono mai stati nell'Emilia-Romagna dove queste cose si sanno fare da moltissimi anni? O semplicemente a Roma o in qualche altra grande città. E poi che festa è se non si tengono aperti tutti i locali, compresi anche i musei, tutta la notte? E, ribadiamo, che festa è se non c'è possibilità di vedere i Musei di Palazzo Mansi e Villa Guinigi gratis? Addirittura si fanno pagare i biglietti come nei giorni normali in certi musei anche privati. Sì, ci sono anche spettacoli nelle piazze gratis ma di che livello? L'unico sarà forse quello della compagnia "Il Posto Danza Verticale" che proporrà il famoso spettacolo in cui, sulle note di un sassofono, le ballerine appese al campanile di San Michele con funi elastiche, si daranno la spinta al muro per svolgere incredibili evoluzioni nel vuoto. Tutto sommato potrà, tempo permettendo, essere una serata al di fuori del normale, ma la chiusura all'una mi sembra ridicola. Non sarà una notte bianca ma una notte "bigia", il colore che si addice ai lucchesi.

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